Donare o conservare il sangue cordonale?
Affrontare la tematica della raccolta ad uso privato da parte di un’associazione che promuove la donazione solidale è un'impresa difficile: riteniamo però sia giusto fornire tutte le informazioni necessarie affinché i futuri genitori possano effettuare una scelta consapevole.
Questa scelta, veramente consapevole se va nella direzione della donazione solidale (e non della raccolta autologa ad uso privato), avviene quando i genitori hanno cercato le informazioni medico-scientifiche presso fonti serie e accreditate. Infatti i dati relativi alle richieste di counselling per la raccolta autologa non sono omogenei nel territorio nazionale: nelle Regioni dove l'attività di informazione è più marcata, le mamme sensibilizzate e consapevoli avanzano un numero inferiore di richieste per la raccolta autologa ad uso privato. Questo avvalora l'importanza di incrementare l'informazione sulla donazione solidale del sangue cordonale.



La conservare ad uso autologo
In Italia non è consentita la conservazione per uso unicamente autologo (personale) del sangue del cordone ombelicale, tranne nei casi in cui sia presente, tra i consanguinei del nascituro, una patologia per la quale è riconosciuto appropriato l'utilizzo terapeutico delle cellule staminali presenti nel cordone ombelicale. In tale caso si tratta di "donazione dedicata" e le cellule staminali, conservate gratuitamente nelle banche italiane, sono ad esclusiva disposizione del soggetto al quale sono state dedicate in ragione della sua patologia.

Per quanto riguarda la conservazione del sangue cordonale ad uso autologo è necessario sottolineare che al momento non esistono evidenze scientifiche consolidate a sostegno della reale utilità di tale pratica; inoltre, la definizione di una prestazione sanitaria "appropriata" non può prescindere da evidenze scientifiche basate su rigorosi studi clinici, i cui risultati siano dimostrati e ripetibili a livello nazionale ed internazionale, dimostrazioni del tutto assenti nel caso dell'uso autologo del sangue cordonale (fonte: Ministero della salute).

Al di là delle ferree motivazioni scientifiche, la conservazione del sangue cordonale ad uso autologo sovverte completamente il concetto di donazione volontaria, gratuita, anonima e consapevole, intesa come risorsa del SSN fino ad oggi insostituibile per garantire a tutti i cittadini assistiti la possibilità di fruire di determinati trattamenti terapeutici, nel rispetto dei basilari principi di equità e di pari opportunità di accesso. Inoltre, se tutte o molte delle mamme scegliessero la conservazione autologa, si assisterebbe ad una diminuzione della disponibilità delle unità di sangue cordonale donate ad uso trapiantologico allogenico e molti bambini ed adulti in attesa di un trapianto non potrebbero trarre vantaggio da tale procedura terapeutica.

Vi è un ulteriore elemento da considerare nel momento in cui i futuri genitori decidano di conservare o donare le cellule emopoietiche del cordone ombelicale. Difatti, le mamme che liberamente scelgono la strada della conservazione autologa quale assicurazione biologica devono essere informate e consapevoli che, nel caso in cui il proprio figlio avesse bisogno nel corso della vita di un trapianto emopoietico, sarebbe necessario ricorrere a cellule staminali emopoietiche donate da genitori che hanno fatto una scelta diversa dalla loro.

Comunque noi consigliamo alle mamme che si lasciano attirare dalla pubblicità ingannevole dei siti delle banche private o da intermediari senza scrupoli di fare molta attenzione in quanto non esistono evidenze scientifiche consolidate a sostegno della conservazione autologa e i cordoni conservati all'estero nelle banche private non saranno mai utilizzati nei Centri Trapianti del nostro paese.



Per saperne di più: vai al dossier sulle banche private, oppure visita i siti www.adocesfederazione.it e www.adoces.it/donazione-sangue-cordone