Il sangue cordonale è ricco di cellule staminali emopoietiche. Le cellule staminali emopoietiche del sangue cordonale sono, ormai da anni, oggetto di studi e ricerche che hanno ampiamente dimostrato la capacità di generare le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), simili a quelle del midollo osseo e utilizzate principalmente per curare bambini e adulti di basso peso affetti da malattie tumorali del sangue, come la leucemia, i linfomi (tumori del sistema linfatico), patologie non tumorali come la talassemia (malattia ereditaria del sangue), l'aplasia midollare (mancata produzione delle cellule del sangue) e le immunodeficienze congenite (malfunzionamento del sistema immunitario che causa una maggiore predisposizione alle infezioni).
Al momento del parto, dopo che il cordone ombelicale del neonato è stato reciso, il sangue che resta nei vasi cordonali e placentari - che normalmente viene scartato insieme alla placenta - può essere raccolto, conservato e donato.
La donazione del sangue cordonale non comporta rischi né per la madre, né per il bambino; esso viene raccolto dopo la nascita del bambino e la raccolta può avvenire sia dopo il parto naturale sia dopo il parto cesareo